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20120604

“Seguici su Facebook”, ...o no?

Sappiamo quanta distanza esista tra il mondo dell'alta finanza e la mainstreet ovvero il mondo reale. E tra wallstreet e il mondo virtuale di un social network, quanta? Il recente collocamento di Facebook si commenta da sè. La faccia sorridente del 28enne milionario Zuckerberg, che capeggiava sui media di mezzo mondo, era il ritratto del soldo facile, di un mondo fatto di uova d'oro, di milioni profili che interagiscono, condividono, si emozionano insieme. Cosa è successo allora?
Declamata come l'Ipo del secolo, lo sbarco in borsa del Social Network per antonomasia si è rivelato un flop: dal giorno del collocamento una sfilsa di segni meno ha accompagnato il titolo che è arrivato a perdere, a fine maggio 2012, fino al 25%. Semplicemente gli analisti reputano che il prezzo sovrastimi il valore reale del titolo, come dire…d'accordo, il mondo si galvanizzi pure, faccia festa, veda in Facebook il fenomeno che vuole ma a noi non ci fregate. Celebrare è sempre più facile che monetizzare, ma da che mondo è mondo nel business i numeri contano sempre un po' più delle chiacchere. Da un sondaggio condotto da Cnbc emergono dei dati interessanti che se non altro aiutano a definire in termini più concreti il fenomeno Facebook come strumento pubblicitario:
More than half (57 percent) of Facebook users polled said they never click on ads or other sponsored content when they use the site, according to a new AP-CNBC poll. Another 26 percent said they hardly ever engage in such activity. Only 4 percent of users say they often click on ads…

Sebbene il 4% di click su banner sia leggermente migliore di quel 2-3% di clickthrough rate che gli esperti considerano come benchmark per i click su banner, forse non era abbastanza per sperare in un'istantanea impennata dei corsi azionari.
La General Motors, terza negli US per investimenti pubblicitari, ha disdetto contratti per 10milioni di dollari di pubblicità su facebook. La decisione di dirottare il loro budget su altri lidi non significa necessariamente che facebook non sia valente come strumento di vendita. Se la gente non compra auto su facebook magari comprerà tanti altri prodotti.
Una cosa è certa, il dibattito sui social media come strumenti di business e sul loro utilizzo da parte delle imprese continua più intenso che mai. Quello che mi chiedo è se alla fine saranno di più le aziende convinte che vale la pena esserci o quelle che come GM faranno spallucce e diranno di no.

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